Acquisti estero: Iva esposta in fattura

20 Ottobre 2023di Zorana Denkovic

In linea generale, quando i soggetti italiani titolari di partita Iva acquistano i beni e i servizi da fornitore estero (sia comunitari sia extracomunitari), ricevono la fattura senza l’indicazione dell’Iva. Tuttavia, accade, talvolta, nella prassi, che l’acquirente riceva dal fornitore non residente, a causa di un errore o di un disallineamento tra le normative, una fattura con l’addebito dell’IVA.

In questi casi, l’acquirente italiano non è esonerato dall’integrazione della fattura/emissione dell’autofattura ai sensi dell’art.17 co. 2 del D.P.R. 633/72 perciò, qualora non fosse possibile ricevere la nota di credito dal fornitore estero, sarà necessario individuare le modalità corrette per la sua registrazione e i relativi adempimenti da porre in essere.

Si analizzano di seguito le casistiche possibili.

  • Ricevimento della fattura di acquisto da soggetto estero con addebito dell’Iva italiana
  1. Se il fornitore estero è stabilito in Italia (è residente o ha una stabile organizzazione), la fattura contente l’addebito dell’Iva nazionale dovrà essere registrata nei registri Iva acquisti alla stregua delle fatture di acquisto emesse dai fornitori italiani, detraendo la relativa Iva. La casistica più frequente è la fattura per gli acquisti da Amazon EU S.a.r.l. Succursale Italiana;
  2. se invece il fornitore estero non è stabilito in Italia (è identificato o ha nominato il rappresentante fiscale) e l’acquirente italiano è titolare di partita Iva, l’addebito dell’Iva nella fattura non risulta corretto. Se il fornitore non provvede alla correzione della suddetta fattura, si dovrà assolvere l’imposta con il meccanismo dell’inversione contabile/autofattura, assumendo come base imponibile il totale della fattura estera (base imponibile indicata + IVA erroneamente applicata). L’imposta erroneamente esposta dovrà essere considerata ai fini contabili come costo deducibile.
  • Ricevimento della fattura di acquisto da soggetto estero con addebito dell’Iva estera
  1.  Fattura priva della partita Iva dell’acquirente italiano: lo stesso è stato trattato alla stregua di un cliente privato e la fattura dovrà essere registrata in contabilità generale;
  2. fattura recante la partita iva dell’acquirente (entrambi iscritti al Vies): si dovrà assolvere l’imposta con il meccanismo dell’inversione contabile/autofattura, assumendo come base imponibile il totale della fattura estera (base imponibile indicata + IVA erroneamente applicata). L’imposta erroneamente esposta dovrà essere considerata ai fini contabili come costo deducibile;
  3. fattura con iva esposta poiché l’acquirente italiano non risulta iscritto al Vies: la fattura dovrà essere registrata solo in contabilità generale, indicando il costo comprensivo dell’imposta estera (Risoluzione AE n.42 del 2012);
  4. fattura di acquisto con Iva estera esposta per operazione non territorialmente rilevante ai fini IVA in Italia (es. albergo): la fattura con iva estera è corretta. Dovrà essere inviato allo SDI il documento integrativo/autofattura fuori campo iva. L’acquirente italiano avrà la possibilità di richiedere, mediante istanza di rimborso, l’iva applicata in fattura, se ricorre la condizione.