Circolare di approfondimento | Incentivi per le imprese – novità 2024

21 Aprile 2024

Incentivi per le imprese novità 2024

La Legge di Bilancio 2024 n. 303 del 2023 e i decreti collegati hanno introdotto una serie di novità in tema di incentivi a favore delle imprese, di seguito illustrate.

Piano transizione 4.0

La Legge di Bilancio riconferma, senza modifiche, il Piano transizione 4.0, che continuerà quindi a comprendere: il credito d’imposta per investimenti in beni strumentali, il credito d’imposta formazione 4.0 e i crediti per R&S, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.

Si ricorda che per tali crediti dal 1° gennaio è prevista la seguente rimodulazione delle aliquote:

  • Il credito d’imposta investimenti in beni strumentali immateriali (riconosciuto entro 1 milione di euro di investimento) passa dal 20% al 15%, restano ferme le aliquote per investimenti in beni strumentali materiali (20% per investimenti fino a 2,5 mln);
  • Il credito d’imposta R&S rimane pari al 10% dell’investimento;
  • I crediti per innovazione tecnologica, design e ideazione estetica passano dall’aliquota del 10% al 5% per il 2024.

Abrogazione ACE e Maxi-deduzione per le nuove assunzioni

È stata prevista l’abrogazione dell’agevolazione ACE a partire dal 2024, di conseguenza a partire da questo esercizio si smetterà di beneficiare della deduzione del 1,3% degli incrementi di patrimonio realizzati dal 2011 al 2023.

In sostituzione all’agevolazione ACE viene introdotta una nuova agevolazione consistente in una maxi-deduzione per le nuove assunzioni limitatamente all’anno 2024.  L’aiuto consisterà nell’incremento del costo del lavoro, ai soli fini della deduzione, del 20% del costo relativo all’incremento occupazionale per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e del 30% per le imprese che assumeranno lavoratori svantaggiati.

Gli incrementi occupazionali rilevano a condizione che il numero dei dipendenti a tempo indeterminato al termine del periodo d’imposta 2024 sia superiore al numero di dipendenti a tempo indeterminato mediamente occupato nel periodo d’imposta precedente.

Il costo riferibile all’incremento occupazionale è pari al minor importo tra il costo effettivo relativo ai nuovi assunti e l’incremento complessivo del costo del personale iscritto in bilancio.

Si segnala che per accedere all’agevolazione è necessario aver esercitato attività d’impresa per l’intero periodo di imposta 2023.

Rifinanziamento di attuali misure agevolative esistenti

Si segnala inoltre che è stato previsto il rifinanziamento delle seguenti misure:

  • Contratti di sviluppo: sostiene gli investimenti di grandi dimensioni nel settore industriale, agro-industriale, turistico e di tutela ambientale;
  • Nuova Sabatini: un contributo in conto interessi stanziato sulla base della stipula di finanziamenti per investimenti in beni strumentali nuovi;
  • Fondo crescita sostenibile: finanzia programmi e interventi che abbiano impatto significativo in ambito nazionale sulla competitività dell’apparto produttivo;
  • Credito d’imposta ZES (zona economica speciale) unica: il credito istituito nel 2023, spetta alle imprese che effettuano investimenti per l’acquisizione dei beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Sardegna, Molise e Abruzzo.

Novità del PNRR 2024

È stato approvato l’8 dicembre 2023 dal Consiglio dell’Unione Europea la revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano (PNRR) che include la nuova iniziativa REPowerEU, che ha come obbiettivo quello di porre fine alla dipendenza dell’Unione europea dai combustibili fossili della Russia e quello di affrontare la crisi climatica. Sono inoltre previsti diversi incentivi:

  • Supporto alle PMI per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: 320 milioni di contributi a fondo perduto, pari a circa il 50% dell’investimento totale per l’acquisto di tecnologie per autoconsumo, stoccaggio e accumulo;
  • Supporto di progetti e tecnologie Net Zero, volte a raggiungere le “emissioni zero”;
  • Competitività delle filiere produttive strategiche;
  • Contatti di Filiera: volti a finanziare i settori dell’agroalimentare, pesca, acquacoltura, silvicoltura, floricoltura e vivaismo per promuovere la riduzione delle emissioni di gas serra, lo spreco di cibo e l’uso di pesticidi migliorando l’efficienza energetica e promuovendo l’energia rinnovabile;
  • Bando Parco Agri solare: per sostenere le imprese agricole e di allevamento per l’installazione di pannelli fotovoltaici e di misure di risparmio energetico;
  • Fondi per la competitività delle imprese del turismo.

Piano transizione 5.0

A seguito all’approvazione da parte del Consiglio dell’Unione Europea del PNRR italiano, è stato introdotto il Piano Transizione 5.0, che prevederà nuove agevolazioni per tutte le imprese che investiranno in sostenibilità. Mediante lo stanziamento di 6,3 milioni di euro, il nuovo piano introdurrà tre nuovi crediti di imposta in relazione alle spese sostenute nel biennio 2024-25 per:

  • l’acquisto di beni strumentali materiali o immateriali0 con finalità “green”;
  • l’acquisto di impianti di autoproduzione ed autoconsumo da fonti rinnovabili ad esclusione delle biomasse;
  • la formazionedel personale funzionale alla transizione green.

Le attività oggetto dell’agevolazione dovranno produrre dei risultati misurati in termini di efficienza energetica e risparmio di energia, a tal fine, dovranno rispettare una delle due seguenti condizioni:

  • gli investimenti in beni 4.0 devono produrre un risparmio energetico di almeno il 5% nel processo produttivo interessato o di almeno il 3% a livello di impresa.
  • in base ai risultati conseguiti, il beneficio sarà riconosciuto su tre aliquote.

I dettagli del Piano Transizione 5.0 saranno contenuti in un decreto-legge dedicato in arrivo nei primi mesi del 2024.

Nuovo regolamento "de minimis"

Il 1° gennaio 2024 è entrato in vigore il nuovo regolamento della Commissione europea sugli aiuti de minimis che prevede tra le principali novità:

  • l’aumento da 200.000 euro a 300.000 euro del massimale per gli aiuti de minimis che un’impresa può ricevere da uno Stato membro nell’arco di 3 anni;
  • l’aumento del massimale degli aiuti da 500.000 a 750.000 euro per le imprese che forniscono servizi di interesse economico generale;
  • una nuova definizione di “impresa unica” volta a evitare che gli aiuti de minimis siano concessi ad imprese che, pur essendo formalmente distinte, sono in realtà controllate da una stessa persona o gruppo di persone.
  • l’integrazione delle norme sugli aiuti di importanza minore concessi in forma di prestiti, che prevede che questi siano concessi a condizioni di mercato per evitare di distorcere la concorrenza.

Il regolamento si applicherà fino al 31 dicembre 2030.

Nuovi criteri dimensione d'impresa

La Direttiva Comunitaria 2775/2023 ha modificato i criteri dimensionali per le microimprese e le imprese o i gruppi di piccole, medie e grandi dimensioni.

Si illustrano di seguito le modifiche dei criteri, ricordando che è necessario rispettarne almeno due per rientrare nella categoria:

 

Tipologia di impresa

Totale Stato Patrimoniale Ricavi netti vendita e prestazioni Numero medio dipendenti occupati
Ante Post Ante Post Ante Post
Microimprese 2 mln 450.000 2 mln 900.000 10 10
Piccole imprese 10 mln 5 mln 10 mln 10 mln 50 50
Medie imprese 43 mln 25 mln 50 mln 50 mln 250 250

DDL made in Italy

Il disegno di legge made in Italy, pubblicato in G.U. il 27 dicembre 2023, contiene una serie di nuove misure per la valorizzazione, promozione e tutela delle produzioni tipicamente italiane in tutti i settori. Tra le principali agevolazioni introdotte si distinguono:

  • L’istituzione del Fondo nazionale del Made in Italy al fine di sostenere la crescita e il rilancio delle filiere strategiche nazionali;
  • Incentivazione dell’autoimprenditorialità: per finanziare lo sviluppo di nuove imprese femminili;
  • Voucher 31 per investire in innovazione: per promuovere la brevettazione delle invenzioni e sostenere la valorizzazione dei processi di innovazione;
  • Promozione e sostegno degli investimenti nei settori legno-arredo: per promuovere la produzione a impatto zero verso l’ambiente nel campo della vivaistica forestale e della lavorazione del legno;
  • Valorizzazione delle filiere delle fibre tessili naturali e della concia della pelle;
  • Misure per le imprese culturali e creative;
  • Concessione di mutui a tasso agevolato in favore di imprese agricole, della pesca e dell’acquacoltura per finanziare l’acquisizione di una o più imprese dello stesso settore;
  • Sono poi stati introdotti una serie di stanziamenti aggiuntivi come il Recupero dei marchi storici e il Fondo moda con lo scopo di potenziare gli investimenti funzionali ad assicurare una transizione ecologica e digitale nel settore.

Bando ISI INAIL 2023: un contributo a fondo perduto per la sicurezza alle imprese

Nei giorni scorsi è stato pubblicato l’Avviso del Bando ISI Inail 2023 riportante il dettaglio degli interventi finanziabili, che si sostanziano in progetti di investimento volti a ridurre i pericoli derivanti da rischi chimici, vibrazioni, rumori, movimentazione di carichi, rischio infortuni, ecc.

A titolo esemplificativo le spese ammissibili possono essere:

  • sostituzione di macchinari, trattori agricoli e forestali;
  • sostituzione di macchinari per la riduzione del rischio;
  • Installazione di impianti o cappe di aspirazione, cabine di verniciatura/spruzzo/carteggio, sistemi di isolamento dell’operatore;
  • linee automatizzate per la movimentazione, robot, centri di lavoro, muletti;
  • sistemi di ancoraggio per rischio caduta dall’alto;
  • bonifica da materiali contenenti amianto e loro rifacimento.

L’iniziativa è rivolta a tutte le imprese, anche individuali, comprese le imprese agricole.

L’ammontare del contributo a fondo perduto è pari al 65% delle spese sostenute (o dell’80% se i destinatari sono giovani agricoltori), da un minimo di euro 5.000 a un massimo di euro 130.000.

Per ottenere il contributo dovrà essere effettuata la richiesta nell’apposito sportello, la cui data di apertura sarà pubblicata entro il 21 febbraio 2024.

Finanziamenti a tasso agevolato Regione Veneto

Veneto Sviluppo spa, la finanziaria regionale, mette a disposizione finanziamenti a tasso agevolato volti a sostenere sia investimenti che interventi di supporto finanziario.

I finanziamenti hanno durata massima di 60 mesi con rimborso in rate trimestrali o semestrali. Il tasso applicato è per il 50% a tasso zero su provvista di Veneto Sviluppo e 50% a tasso “convenzionato” (Euribor + max 5 punti di spread) su provvista banca convenzionata.

In base all’obbiettivo del finanziamento questo potrà avere importi:

  • da 20.000 euro e fino a 350.000 euro in caso di interventi volti a ristabilire l’equilibrio finanziario (come, ad esempio, gestione delle scadenze bancari a breve termine, gestione di crediti insoluti, anticipazione a fronti di ordini ecc.);
  • da 10.000 euro a fino a 50.000 euro in caso di supporto finanziario a fronte dei pagamenti effettuati negli ultimi 24 mesi antecedenti la data della domanda di agevolazione (come, ad esempio, pagamento canoni leasing, pagamento utenze ecc.).

Per entrambe le misure i finanziamenti agevolati sono erogati da banche convenzionate con Veneto Sviluppo.

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