Credito d’imposta batterie di accumulo su impianti fotovoltaici

2 Dicembre 2022di Anna Carollo

Con provvedimento n. 382045/2022 l’Agenzia delle Entrate ha definito le regole per fruire del credito d’imposta riconosciuto per le spese di installazione di sistemi di accumulo dell’energia collegati ad impianti alimentati da fonti rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici. Il credito d’imposta, introdotto dalla L. 234 del 2021 (Stabilità) e formalizzato con il D.M. 6 maggio 2022, è riservato alle persone fisiche che nell’anno di imposta 2022 sostengono spese documentate per l’installazione di sistemi di accumulo come sopra descritti. I fondi stanziati sono pari a tre milioni di euro.

L’ammontare del credito verrà riconosciuto sulla base del rapporto tra l’ammontare delle risorse stanziate e l’ammontare complessivo delle spese agevolabili indicate nelle istanze presentate. Ciò significa che l’importo del credito d’imposta si saprà solo successivamente alla chiusura della presentazione delle istanze.

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate stabilisce che le domande dovranno essere inviate dal 1° marzo 2023 al 30 marzo 2023, esclusivamente con modalità telematiche, direttamente dal contribuente oppure avvalendosi di un soggetto incaricato della trasmissione.

Il credito d’imposta non è cumulabile con altre agevolazioni di natura fiscale avente ad oggetto le medesime spese. Quindi, nel caso in cui si opti per la richiesta del credito d’imposta, non si potrà godere della detrazione fiscale in dichiarazione. Inoltre, nel caso in cui si opti per lo sconto in fattura, non sarà possibile richiedere il credito d’imposta per la restante parte di spesa.

C’è quindi da chiedersi quando c’è convenienza a richiedere il credito d’imposta in luogo della detrazione fiscale. Indubbiamente, per i soggetti incapienti o forfettari privi di altri redditi il credito d’imposta è un’opportunità.

Inoltre, occorre considerare che il credito di imposta sarà utilizzabile in dichiarazione dei redditi a scomputo delle imposte dovute e che l’eventuale ammontare di credito non utilizzato potrà essere fruito nei periodi di imposta successivi. La detrazione, invece, si divide in 10 anni e nel caso in cui in un anno il reddito non sia capiente, la rata viene persa senza possibilità di recuperarla.

Infine, si precisa che una volta inviata l’istanza per la richiesta del credito d’imposta, questa è irrinunciabile, salvo che la rinuncia non venga effettuata prima del termine di scadenza di presentazione delle istanze, ovvero entro il 30 marzo 2023. Ciò significa che una volta presentata l’istanza e spirato il termine del 30 marzo 2023 non sarà più possibile optare per la detrazione in dichiarazione.