Comunità Energetiche Rinnovabili: profili normativi e opportunità operative per le PMI

10 Luglio 2025di Anna Carollo

Le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) costituiscono un modello giuridico-organizzativo finalizzato alla produzione, condivisione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili. La disciplina di riferimento – articolata principalmente nei D.Lgs. 199/2021 e 210/2021, nel D.M. 414/2023 e nel TIAD allegato alla Delibera ARERA 727/2022 – definisce le configurazioni ammissibili, i requisiti soggettivi e oggettivi per l’accesso agli incentivi e le modalità di riparto dei benefici economici.

Le PMI possono aderire a una CER in qualità di membri non prevalenti, beneficiando di una tariffa incentivante ventennale sull’energia condivisa (fino a 130 €/MWh per impianti <200 kW nel Nord Italia), nonché di un contributo a fondo perduto PNRR fino al 40% delle spese ammissibili per impianti installati in comuni <5.000 abitanti. È inoltre previsto un corrispettivo di valorizzazione ARERA sull’autoconsumo locale, particolarmente vantaggioso per le CER di prossimità.

Dal punto di vista giuridico, le CER possono assumere diverse forme (associazione, cooperativa, fondazione, consorzio), ciascuna con specifici impatti in termini di governance, responsabilità patrimoniale e fiscalità. La scelta della forma deve essere coerente con la dimensione del progetto, la composizione dei membri e la strategia di lungo termine.

Particolare attenzione va posta alla definizione del modello di riparto dei benefici economici, che deve rispettare i limiti previsti dal D.M. 414/2023: per le CER che accedono ai fondi PNRR, la quota massima distribuibile ai membri è pari al 45% del beneficio netto, pena la decadenza dagli incentivi. Il restante valore deve essere destinato a finalità sociali o reinvestito nella comunità.

Per le PMI, la partecipazione a una CER rappresenta un’occasione concreta per coniugare sostenibilità, innovazione e competitività. Oltre al risparmio energetico, la partecipazione a una CER consente di rafforzare le relazioni con il territorio, migliorare il rating di sostenibilità e posizionarsi in modo più attrattivo nei confronti di clienti, investitori e partner. Un’opportunità da valutare con attenzione, anche alla luce delle crescenti pressioni normative e di mercato in tema di transizione ecologica.