Conto Termico 3.0: una nuova spinta per l’efficienza energetica e le rinnovabili termiche

30 Aprile 2025di Anna Carollo

Il Conto Termico 3.0, attualmente in fase di finalizzazione normativa da parte del MiTE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica), rappresenta un interessante strumento per accedere ad incentivi legati all’efficienza energetica. Il Conto Termico 3.0 è progettato per semplificare le procedure, ampliare la gamma degli interventi ammessi.

Il Conto Termico 3.0 amplia, tra l’altro, la platea dei soggetti che possono accedere agli incentivi, includendo:

  • Pubbliche Amministrazioni;
  • Privati cittadini;
  • Imprese, con un’attenzione particolare alle PMI e ai soggetti energivori;
  • Enti del terzo settore;
  • le configurazioni di autoconsumo collettivo e le comunità energetiche rinnovabili.

I soggetti beneficiari, sia pubblici che privati, devono avere la disponibilità dell’edificio o unità immobiliare ove l’intervento è realizzato, in quanto proprietari o in quanto titolari di altro diritto reale o personale di godimento; inoltre l’edificio o unità immobiliare deve risultare dotato di un impianto di climatizzazione invernale esistente alla data in cui entrerà in vigore il decreto.

Sono incentivati sia gli interventi di incremento dell’efficienza energetica degli edifici (isolamento dell’involucro, finestre comprese; sistemi di illuminazione; building automation; ricarica di veicoli elettrici; impianti fotovoltaici e relativi sistemi di accumulo), sia gli interventi di produzione di energia termica da fonti rinnovabili (sostituzione di impianti di climatizzazione invernale; installazione di impianti solari termici).

L’incentivo fruibile, ai sensi dell’art. 11 dello schema di decreto, non può eccedere il 65% delle spese sostenute, ma può arrivare al 100% per gli interventi realizzati su edifici di comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti e da essi utilizzati e per gli interventi realizzati su edifici pubblici adibiti a uso scolastico e su edifici di strutture ospedaliere e di altre strutture sanitarie pubbliche, incluse quelle residenziali, di assistenza, di cura o di ricovero del sistema sanitario nazionale.

In conclusione, con la progressiva riduzione delle aliquote dell’Ecobonus, il Conto Termico si conferma un’alternativa concreta e vantaggiosa per accedere agli incentivi legati all’efficienza energetica.