Negli ultimi anni, il panorama delle agevolazioni fiscali in edilizia – dal Superbonus agli Ecobonus, passando per Sismabonus e Bonus Facciate – ha subito una profonda trasformazione. Se da un lato queste misure hanno rappresentato una straordinaria opportunità per cittadini e imprese, dall’altro hanno generato una crescente attenzione da parte dell’Amministrazione finanziaria, con controlli sempre più stringenti e una normativa in costante evoluzione.
Controlli fiscali: cosa cambia?
La Legge di Bilancio 2022 e i successivi decreti hanno rafforzato i poteri dell’Agenzia delle Entrate, che oggi può esercitare controlli documentali e di merito su tutte le operazioni agevolate. In particolare, l’atto di recupero crediti è diventato lo strumento principale per il recupero di imposte e crediti d’imposta non spettanti o inesistenti, con tempistiche di notifica che possono arrivare fino a 8 anni dall’utilizzo del credito in compensazione.
Chi rischia di più?
- Contribuenti: Sono sempre il primo soggetto sotto la lente del Fisco. Sia che abbiano beneficiato direttamente delle detrazioni in dichiarazione, sia che abbiano optato per la cessione del credito o lo sconto in fattura, il recupero delle somme avviene in capo a loro, con sanzioni che possono variare dal 30% al 200% dell’importo contestato, a seconda della gravità della violazione.
- Cessionari e Fornitori: Chi acquisisce crediti d’imposta o concede lo sconto in fattura può essere chiamato a rispondere in solido, soprattutto in caso di dolo o colpa grave. La responsabilità si estende anche ai professionisti coinvolti, agli amministratori di condominio e agli intermediari finanziari.
Documentazione: la prima difesa
La normativa prevede che il possesso di una documentazione completa (titolo edilizio, visure catastali, fatture, asseverazioni tecniche, visto di conformità, attestazioni antiriciclaggio, ecc.) possa “scudare” il cessionario dalla colpa grave, ma non dal dolo. In altre parole, anche chi ha raccolto tutti i documenti richiesti può essere coinvolto in contestazioni se emergono comportamenti dolosi.
Controlli preventivi e ordinari: un sistema a maglie sempre più strette
I controlli preventivi, introdotti dal DL “Antifrodi”, permettono all’Agenzia delle Entrate di sospendere le operazioni di cessione del credito e sconto in fattura entro 5 giorni dalla comunicazione, per un massimo di 30 giorni, se emergono “profili di rischio”. Ma attenzione: anche se la sospensione non viene confermata, i controlli ordinari restano sempre possibili e non costituiscono alcun riconoscimento definitivo dell’agevolazione.
Le Casistiche più a Rischio
- Operazioni condominiali “costruite ad hoc”: Il Fisco guarda con sospetto alle situazioni in cui la costituzione del condominio sembra finalizzata solo a ottenere il Superbonus, specie se coinvolge società che poi eseguono i lavori e acquisiscono i crediti.
- Interventi in “periodi caldi”: Spese sostenute a fine anno, cambi di aliquota, fatture emesse e pagate in prossimità di scadenze normative sono sotto particolare osservazione.
- Mancata conclusione dei lavori: La sanatoria prevista dal DL 212/2023 copre solo alcune situazioni; per le spese sostenute dal 2024 in poi, la mancata ultimazione dei lavori può comportare la perdita del beneficio e l’applicazione di sanzioni.
Profili penali e responsabilità civile
Non va sottovalutato il rischio di contestazioni penali: emissione di fatture per operazioni inesistenti, indebita compensazione di crediti, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio. Anche i cessionari “in buona fede” possono essere coinvolti, se non dimostrano la propria diligenza nella verifica della documentazione.
Conclusioni: prevenire è meglio che… difendersi
Il futuro delle agevolazioni fiscali in edilizia si gioca su un terreno sempre più insidioso. La complessità delle regole, la severità delle sanzioni e la capillarità dei controlli impongono ai contribuenti, imprese e professionisti una due diligence rigorosa e una consulenza specialistica costante. Un errore, una leggerezza o una documentazione incompleta possono trasformare un’opportunità in un incubo fiscale e giudiziario.
Non sottovalutate i rischi: affidatevi a professionisti esperti in contenzioso tributario per tutelare i vostri interessi e prevenire contestazioni che potrebbero avere conseguenze molto gravi.

