Via libera alla rivalutazione per marchio e know-how

E finalmente la direzione centrale di Agenzia delle Entrate si è espressa, rispondendo ad un interpello (n. 956-3432021) in merito alla possibilità di rivalutare il marchio ed il know-how aziendale anche se non iscritti tra le immobilizzazioni in bilancio.

Con il documento interpretativo n. 7 del 31 marzo scorso, l’OIC (Organismo Italiano di Contabilità) ha ritenuto rivalutabili i beni immateriali tutelabili giuridicamente ancorché i relativi costi, seppure capitalizzabili, non sono presenti nel bilancio al 31.12.2020, perché imputati integralmente a conto economico.

Il caso concreto può essere anche quello di un marchio d’impresa, registrato da tempo e non più presente in bilancio o anche quello di certo know-how aziendale, tutelato giuridicamente ma non capitalizzato tra le immobilizzazioni.

La risposta all’interpello in questione, affermando che la disciplina della rivalutazione dei beni nasce dall’esigenza civilistica di derogare ai criteri ordinari di valutazione al costo dei beni materiali ed immateriali nella rappresentazione in bilancio, fa espresso riferimento ai chiarimenti dati con il documento OIC n. 7 richiamato. In particolare, si afferma che “il riconoscimento dei maggiori valori fiscali non è subordinato alla ricorrenza di presupposti oggettivi e soggettivi autonomi, ma è legato – in presenza di una rivalutazione tecnico-contabile dell’asset – ad una scelta del contribuente ed al versamento dell’imposta sostitutiva prevista” in coerenza con la volontà normativa di consentire alle imprese un adeguamento ai valori effettivi dei valori contabili dei beni d’impresa.

Pertanto, l’iscrizione dei maggiori valori emergenti dalla rivalutazione contabile crea il presupposto per il riconoscimento di tali valori anche ai fini fiscali, naturalmente con il relativo pagamento dell’imposta sostitutiva.

Il chiarimento dato è estremamente importante per fare emergere valori economici, talora significativi, magari non adeguatamente evidenziati soprattutto quando la storia aziendale presenta profili considerevoli di durata, di organizzazione e di crescita nel tempo.

È forse possibile che sia stato compreso che l’emersione dei reali valori di beni intangibili possa essere concretamente utile, in questo momento storico, anche come modalità di protezione delle imprese italiane da facili guadagni per investitori pronti a cogliere al volo le fragilità di un sistema economico provato, ma in ripresa.