Fatturazione elettronica e Agenzia delle Entrate 4.0

11 Ottobre 2018di Alberto Pegoraro0

(*) Contributo pubblicato sul numero di ottobre 2018 di “Aspettando l’Unione” – Ugdcec di Vicenza

In tema di fatturazione elettronica si stanno sprecando i contributi sulla carta stampata e si stanno moltiplicando i corsi per farsi trovare pronti il primo di gennaio prossimo. Ben vengano gli insegnamenti su come organizzare al meglio lo studio professionale in vista dell’imminente rivoluzione della professione e sono sempre ben accetti i ripassi su quali campi compilare per non vedersi scartata la fattura elettronica. Ciò che sta passando un po’ in sordina sono tuttavia le inesplorate potenzialità che l’invio massivo delle fatture in formato elettronico necessariamente comporteranno per l’Agenzia delle Entrate e di conseguenza per i nostri clienti.

L’Agenzia delle Entrate non ha mai nascosto che uno degli obiettivi della fatturazione elettronica sarà l’automazione del processo liquidazione Iva e versamento periodico. L’Agenzia delle Entrate, dopo aver sperimentato la precompilata in campo redditi, sta preparando il campo per la precompilata in ambito Iva ad iniziare dalle liquidazioni periodiche. Quale maggior comodità per il contribuente di non doversi preoccupare ogni fine mese o fine trimestre di un semplice calcolo algebrico fra iva a debito e iva a credito quando il conteggio può fartelo in tutta sicurezza l’Agenzia delle Entrate? Il conseguente invio del modello F24 già compilato con il versamento dell’Iva dovuta è solamente la ciliegina sulla torta.

Certo, si tratta di uno scenario futuristico ma non troppo. In una maniera certamente non così automatica e semplicistica ma quasi sicuramente si arriverà ad un certo livello di automazione nelle liquidazioni Iva.

Quello che in realtà merita qualche riflessione aggiuntiva da parte di noi professionisti è una dichiarazione di intenti da parte dell’Agenzia sull’utilizzo dei dati raccolti attraverso la fatturazione elettronica inserito nel Provvedimento del 30 aprile 2018 sotto forma di disclaimer al paragrafo 10.4 “Trattamento dei dati”: «al fine di controllarne la coerenza, supportare gli operatori nella fase di liquidazione dell’IVA e nella predisposizione delle dichiarazioni dei redditi e dell’IVA, nonché al fine della valutazione della capacità contributiva, nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali dei contribuenti, l’Agenzia delle entrate si impegna a trattare i dati trasmessi con le comunicazioni di cui al punto 9, nonché quelli contenuti nelle fatture elettroniche e nelle note di variazioni, secondo i principi di liceità, trasparenza e correttezza nonché di necessità, pertinenza e non eccedenza».

L’Agenzia ha nella sostanza anticipato che verrà fatta una valutazione di coerenza dei dati inviati e che gli stessi verranno utilizzati per valutare la capacità contributiva. Per quanto riguarda il controllo di “coerenza”, in assenza di ogni ulteriore specificazione, la speranza è che si tratti di un controllo sulla coerenza dei dati indicati nelle fatture con i dati indicati od omessi nella dichiarazione dei redditi anche se nel modo in cui è scritta potrebbe lasciare (fra)intendere un controllo di coerenza circa la stessa fatturazione attiva e passiva, con particolare riguardo ad importi “anomali” delle fatture o a “codici attività” non coerenti delle controparti.

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